Necropoli Etrusche in Toscana | L’area archeologica di Poggio Tondo a Scarlino

La Toscana è rinomata per essere la patria della civiltà etrusca, una civiltà che ha lasciato molte tracce in tutte le zone della regione. Numerose infatti sono le testimonianze esposte nei musei, così come le numerose aree archeologiche disseminate in tutto il territorio regionale. In questo articolo vogliamo parlarvi di Poggio Tondo a Scarlino, una delle necropoli etrusche in Toscana che ancora oggi custodisce evidenti, i segni del passato.

Necropoli etrusche in Toscana e segni di un’antica fattoria
necropoli etrusche in toscanaL’area archeologica di Poggio Tondo si trova a Scarlino, su una collina della Valle del torrente Alma.
Gli scavi, avvenuti purtroppo successivamente alla visita dell’area da parte di alcuni tombaroli, portarono alla luce la necropoli etrusca (VII – VI sec. a.C.) composta da quattro tombe a tumulo ed i resti di una fattoria etrusca del VI secolo a.C. (abbandonata a partire dal V secolo a.C.). Dai pochi corredi ritrovati, gli archeologi possono affermare che le tombe appartenessero a persone del ceto aristocratico etrusco. Sono stati rinvenuti infatti molti oggetti da banchetto, come ad esempio brocche, vasi, calici, coppe, oggetti da toilette, come ad esempio contenitori per cosmetici, e oggetti di guerra e caccia, tra cui i resti di un carro, lance e giavellotti.

Necropoli etrusche in Toscana: le 4 tombe dell’area di Poggio Tondo a Scarlino
La tomba 1, chiamata “la tomba del tamburo”, a causa del tamburo di lastre che circonda la base del tumulo.

La tomba 2 è detta invece “la tomba del carro” poiché all’interno sono stati trovati parti di un carro a due ruote, probabilmente il defunto era un guerriero aristocratico. Si tratta della tomba più curiosa. Essa infatti ha una struttura differente dalle altre tre e, non essendo provvista di lastre in pietra, è un mistero capire come fosse strutturata la copertura. Tra le supposizioni, quella che la copertura fosse composta da materiale che negli anni si è deteriorato.

La tomba 3 è detta “la tomba del cippo”. Di tratta dell’unica in cui risulta ancora visibile il cippo che veniva posto sul tumulo con la funzione di segnacolo funerario.

La tomba 4, “la tomba delle due porte”, oltre alla porta della camera funeraria, presenta una seconda porta inserita al centro del corridoio di ingresso, probabilmente perché predisposto per due sepolture.

Tutti i reperti rinvenuti durante gli scavi, sono esposti nel Centro di Documentazione del Territorio per gli Etruschi, in piazza Guelfi a Scarlino. L’area archeologica giace oggi all’interno di una fitta macchia mediterranea che con i suoi colori e profumi fa da scenario ad un interessante tuffo nel passato. L’intera area è liberamente accessibile e dotata di pannelli che descrivono il percorso di visita.